L'IMPIANTO IDROELETTRICO


Progetto a cura di

Esselle Progetti srl


Le origini

Il Mulino del Pericolo si trova nel Comune di Turbigo (MI), sulle sponde del fiume Ticino ed è alimentato dalle acque della Roggia Molinara, che lambiva e faceva funzionare tutti i numerosi mulini del territorio, alcuni ancora presenti. I primi diritti di concessione per lo sfruttamento delle acque della roggia furono firmati da Corrado III, zio di Federico Barbarossa nel 1100. Non ci sono tracce dell’esistenza del Mulino del Pericolo già in quell’epoca (o meglio, non le abbiamo ancora trovate), ma ci piace pensare che esistesse già. Il primo documento storico, reperito nell’Archivio di Stato di Udine che riporta la presenza del mulino, è comunque di poco più recente e risale alla metà del 1200. Il mulino è rimasto in funzione fino alla metà del 1900 ed era dedicato alla pilatura del riso e alla macina di farine.


Le vecchie ruote

L’impianto originario era costituito da tre ruote: la più grossa, del diametro di circa 4 metri, muoveva tutti gli ingranaggi dell’impianto di pilatura del riso, mentre le altre due del diametro di circa 2 metri, venivano utilizzate per la macinatura ed erano collegate a macine di pietra che probabilmente esistono ancora, sotterrate sotto il pavimento.Purtroppo, una volta dismesso l’impianto, i vari macchinari sono stati smantellati e il locale delle macine (posto a circa due metri sotto il livello dell’attuale pavimentazione) è stato riempito con materiale di risulta. La ruota di dimensioni maggiori è andata perduta, probabilmente trafugata o venduta a peso…e pesa! Ve lo assicuro, come vedremo tra poco.


Il progetto

Il mulino, negli ultimi anni, è stato radicalmente sottoposto a interventi molto importanti di ristrutturazione e di restauro conservativo poiché si presentava in pessime condizioni di conservazione, anche strutturali. Tra i vari lavori effettuati, abbiamo deciso di rimettere in funzione almeno una delle ruote e di realizzare un impianto micro idroelettrico. Dai segni dello sfregamento della vecchia ruota mancante sui muri esterni, abbiamo ricavato le dimensioni originarie e abbiamo ricostruito la ruota.

Abbiamo realizzato il progetto della ruota e commissionato la sua costruzione a una carpenteria metallica del territorio, la storica ditta F.lli Ubezio di Magenta (una banda di geni, pazzi come noi!).

La ruota è realizzata in metallo e il disegno è nato da una fedele riproduzione delle ruote rimaste e dallo studio di altre ruote di mulini esistenti nella zona da cui abbiamo preso spunto (praticamente…le abbiamo copiate! Inutile inventare la ruota, se qualcuno ci ha già pensato!).

L’albero della ruota è stato collegato a un alternatore a magneti permanenti da 4 kVA. L’accoppiamento è stato realizzato mediante apposite cinghie (tipo Poly Chain Carbon Volt) e pulegge dentate moltiplicatrici per aumentare la velocità di rotazione di circa nove volte.


La madia elettrica

L’alternatore, in funzione del numero di giri effettivi dell’albero e del numero di coppie polari dell’avvolgimento, genera una corrente alternata di frequenza molto variabile. Variabile in funzione della portata dell’acqua. Per la sincronizzazione e per poter connettere l’impianto alla rete elettrica nazionale, sono stati installati un raddrizzatore (ponte di diodi) che trasforma la corrente alternata in corrente continua e un inverter (di tipo eolico) che ritrasforma nuovamente la corrente continua in corrente alternata, di frequenza idonea a realizzare il parallelo con la rete. Il quadro comando (realizzato da Pino, l’elettricista Sopraffino) con il contagiri posto sull’albero dell’alternatore, i comandi di avviamento e alcune sicurezze elettromeccaniche, completano la parte elettrica dell’impianto.


Le future generazioni

Il disegno utilizzato per i percorsi didattici che organizziamo con i bimbi delle scuole, in cui il principio di funzionamento di tutto l’impianto è praticamente riportato dalla seguente scheda, molto particolareggiata da un punto di vista dei calcoli ingegneristici e, a nostro parere, tecnicamente ineccepibile!

Di seguito pubblichiamo il bollettino dell' AIAMS, Associazione Italiana Amici dei Mulino Storici, cui facciamo parte e che ringraziamo per i contributi e i piccoli, grandi aiuti che ci regalano sempre. Da leggere tutto, soprattutto il capitolo 6 :-)

Mulini - Sostenibilità e Tecnologie
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